La nostra storia
Fine luglio 2021: Nascita dell’idea
In occasione di un festeggiamento, un gruppo di amici mi regalarono una bottiglia di GIN chiamandola “il gin del moro”, ovvero come il diminutivo del mio cognome. Non so il perché ma quell’evento e quella bottiglia accesero in me un improvviso desiderio di creare un mio GIN, un prodotto di alta qualità che nel contempo avesse un legame con la mia città e che potesse diventare un GIN ARTIGIANALE di riferimento anche al di fuori del mercato locale. Inizialmente era quasi più un sogno. Ma col passare del tempo è presto diventata una convinzione e un grande desiderio.
Autunno 2021: Sviluppo del progetto
Tra le prime cose che ho dovuto affrontare, ben prima di lavorare sul GIN, ho registrato il marchio, poi ci sono stati i diversi adempimenti amministrativi e fiscali. Una volta ottenute la Licenza per la compravendita di alcolici e dopo la registrazione del marchio ho avviato la costruzione di un sito per la vendita online del mio GIN.
Il progetto cominciava a prendere forma e tutto era pronto per partire. Per il Logo ho voluto utilizzare una fotografia che scattai molti anni prima, nel dicembre del 2017, che raffigura una delle statue di ponte Sant’Angelo con la cupola di San Pietro sullo sfondo.
Ricordate questo dettaglio perché alla fine torna!
Altra tappa fondamentale è stata quella di individuare una distilleria a Roma visto che volevo creare un prodotto a km zero, ideato, distillato e imbottigliato nella mia città.
Dopo alcune ricerche la scelta è ricaduta su una distilleria situata a Roma Nord, in zona Prima Porta. Un’altra fase importante era stata appena completata.
Novembre 2021: Le botaniche della cucina romana
Era arrivato il grande ed emozionante momento di selezionare le botaniche che avrei usato per creare il mio GIN. Ho approfondito la tipologia e l’utilizzo delle botaniche della tradizione culinaria romana, avviando un percorso di studio mediante la lettura di testi, ricerche in rete e soprattutto attraverso la frequentazione di una antica e nota erboristeria di Roma, in zona piazza Venezia.
Ricordo ancora con emozione il primo incontro con la titolare della prestigiosa erboristeria, la sig.ra Teresa. Era una sera autunnale e piovosa di novembre 2021, l’erboristeria era pervasa da mille profumi che andavano dal legno antico degli arredi alle fragranze delle innumerevoli erbe ed essenze. Rimasi molto affascinato da quello che sembrava un mondo intriso di conoscenze millenarie e magiche. La conversazione con la signora Teresa è stata una vera esperienza culturale. Mi ha indicato, e descritto con grande esperienza, le principali botaniche della tradizione culinaria romana. Trovai immediatamente molte corrispondenze con i miei studi fatti nei giorni precedenti e, inoltre, mi ha aiutato a individuare altre essenze molto interessanti. Esco dall’erboristeria arricchito di nuove conoscenze. Da circa 30 botaniche iniziali individuate, tutte riconducibili alla tradizione ultra millenaria della tradizione romana, inizio a ragionare su quali si abbinassero meglio fra loro e riduco ulteriormente la lista a 15 botaniche. Stava arrivando il momento di iniziare a fare le prove in distilleria.
Fine 2021: Primi esperimenti in distilleria
In distilleria illustro il mio progetto e faccio presente che ero intenzionato a creare un London Dry Gin, senza l’aggiunta di zuccheri e con un grado alcolico di 42°, consegno la lista delle 15 botaniche ed iniziano le prime distillazioni con le prime combinazioni.
Al primo test secondo le mie indicazioni, vado con un amico barman dal palato molto fine, alla degustazione della primissima versione del mio GIN.
Superata l’emozione del primo assaggio, ci confrontiamo con sincerità per scambiarci le nostre prime impressioni. Purtroppo alcune botaniche risultavano un po’ troppo amare, ed iniziamo la modifica dell’elenco.
Fu il primo test do 14 distillazioni e relative degustazioni. Sembrava impossibile, o quantomeno molto difficile, ottenere l’equilibrio e l’esperienza olfattiva e gustativa che mi ero prefissato di raggiungere.
Poi, un giorno, una data che non potrò certo dimenticare, raggiungo il mio amico barman nel suo locale, alle 23:50 del 20 aprile 2022. Una volta libero dal lavoro, circa verso mezzanotte e un quarto, assaggiamo l’ennesimo test e…. ci guardiamo piacevolmente sorpresi e restiamo subito colpiti dalla morbidezza e dalla omogeneità dimostrata al naso ed al palato dal nostro test!
Proviamo un Gin Tonic, ottimo!
Proviamo un Gin Fizz ed anch’esso ottimo!
Era il 21 aprile del 2022, giorno del natale di Roma ed in quel giorno ultimando la sua ricetta definitiva era finalmente nato IL GIN DEL VICOLO.
Una data molto importante per Roma e anche molto significativa sul piano personale visto che il 21 aprile del 2005 persi mio nonno.
17 ottobre 2022: La prima bottiglia venduta
È stato un percorso, lungo, avvincente, pieno di scoperte.
La ricetta definitiva ormai era realtà. Ora doveva iniziare l’ultima fase: progettare il disegno della bottiglia.
Per distinguerci abbiamo deciso di scegliere una forma, fuori dal comune, scegliere la tipologia del tappo e lavorare sulle etichette. La prima produzione di 680 bottiglie era pronta e la prima bottiglia è stata venduta esattamente lunedì 17 ottobre 2022, giorno scelto per l’apertura del sito e-commerce al pubblico.
In contemporanea è stato lanciato il video spot sui canali social (Instagram, Facebook e YouTube) e proprio in questa occasione decisi di mostrare il video a mia madre.
Nel video si vede più volte la statua che compare sulla serigrafia della bottiglia; mia madre mi chiese chi avesse scolpito quella statua. Non seppi rispondere subito a quella domanda ed ho fatto una ricerca in rete per approfondire. Scoprii che fu commissionata al Bernini, ma poiché il Maestro non avrebbe potuto eseguire personalmente tutti i lavori commissionati alcune statue sono state scolpite da un suo gruppo di fedeli collaboratori. Con mio stupore, ho scoperto che quella precisa statua la fece scolpire a tale Lazzaro Morelli, un nome poco conosciuto alla maggior parte di noi, ma la cosa che a me personalmente ha lasciato sorpreso e anche in parte perplesso, è che la (ormai) famosa foto scattata nel dicembre del 2017, quando non potevo lontanamente immaginare che in futuro avrei creato IL GIN DEL VICOLO, e che per caso avrei poi scelto la stessa foto per crearne il Logo, ritrae una statua scolpita da uno scultore col mio stesso cognome. Un segno di un qualche tipo di destino? Non saprei rispondere a questo ma a una domanda posso rispondere senza esitazione.
Da un regalo è nata l’idea, dall’idea il sogno, oggi quel sogno è una realtà e si chiama “IL GIN DEL VICOLO”.
Federico Morelli